Giuseppe Picedi Benettini

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Picedi_Benettini

Giuseppe Picedi Benettini (Sarzana, 28 gennaio 1923 – Bosco di Corniglio, 17 ottobre 1944) è stato un partigiano italiano, Medaglia d'argento al valor militare.

Nacque da una famiglia della nobiltà sarzanese. Non volendo che fosse privilegiato rispetto ai suoi coetanei meno abbienti, venne fatto studiare nelle scuole pubbliche, dove si fece molti amici anche tra i figli dei suoi mezzadri e degli operai delle sue fattorie.

Di idee schiettamente democratiche, all'età di 21 anni scelse di unirsi alle forze partigiane attive sui monti dell'appennino tosco-emiliano. Col nome di battaglia Penola fu addetto dapprima a compiti di staffetta tra le varie unità partigiane della Val Parma e della Val d'Enza. In seguito fu nominato ufficiale di collegamento.

Un mattino del 17 ottobre 1944 Penola si trovava presso il Comando Unico dell'alta Val Parma, aqquartierato a Bosco di Corniglio, nelle vicinanze del Lago Santo. Un numeroso gruppo di soldati tedeschi, partiti dal passo del Cirone, raggiunse Bosco di Corniglio per un rastrellamento. Molti abitanti e partigiani, di fronte a forze soverchianti, cercarono di mettersi in salvo con la fuga, ma egli rimase asserragliato, armato di tutto punto, in una stanza dell'albergo Ghirardini, nei pressi del Comando Unico della Val Parma. Tenne testa per diverse ore alle SS che sparavano all'impazzata contro le finestre dell'albergo, rispondendo al fuoco col suo fucile mitragliatore. Quando esaurì le munizioni una pallottola tedesca lo colpì al capo, ponendo fine alla sua eroica vita.

Nello stesso giorno caddero il comandante delle forze partigiane della Val Parma, Giacomo di Crollalanza (il mitico "Pablo") e i partigiani Enzo Gandolfi, Domenico Gervasi e Settimio Manenti.

https://database.istitutostoricoparma.it/archivio/persone/picedi-be...

https://www.isrlaspezia.it/wp-content/uploads/2015/04/Sarzana-Piced...

https://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-al-partigiano-giuse...

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Picedi_Benettini

Giuseppe Picedi Benettini (Sarzana, 28 gennaio 1923 – Bosco di Corniglio, 17 ottobre 1944) è stato un partigiano italiano, Medaglia d'argento al valor militare.

Nacque da una famiglia della nobiltà sarzanese. Non volendo che fosse privilegiato rispetto ai suoi coetanei meno abbienti, venne fatto studiare nelle scuole pubbliche, dove si fece molti amici anche tra i figli dei suoi mezzadri e degli operai delle sue fattorie.

Di idee schiettamente democratiche, all'età di 21 anni scelse di unirsi alle forze partigiane attive sui monti dell'appennino tosco-emiliano. Col nome di battaglia Penola fu addetto dapprima a compiti di staffetta tra le varie unità partigiane della Val Parma e della Val d'Enza. In seguito fu nominato ufficiale di collegamento.

Un mattino del 17 ottobre 1944 Penola si trovava presso il Comando Unico dell'alta Val Parma, aqquartierato a Bosco di Corniglio, nelle vicinanze del Lago Santo. Un numeroso gruppo di soldati tedeschi, partiti dal passo del Cirone, raggiunse Bosco di Corniglio per un rastrellamento. Molti abitanti e partigiani, di fronte a forze soverchianti, cercarono di mettersi in salvo con la fuga, ma egli rimase asserragliato, armato di tutto punto, in una stanza dell'albergo Ghirardini, nei pressi del Comando Unico della Val Parma. Tenne testa per diverse ore alle SS che sparavano all'impazzata contro le finestre dell'albergo, rispondendo al fuoco col suo fucile mitragliatore. Quando esaurì le munizioni una pallottola tedesca lo colpì al capo, ponendo fine alla sua eroica vita.

Nello stesso giorno caddero il comandante delle forze partigiane della Val Parma, Giacomo di Crollalanza (il mitico "Pablo") e i partigiani Enzo Gandolfi, Domenico Gervasi e Settimio Manenti.

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Giuseppe Picedi Benettini (Sarzana, 28 gennaio 1923 – Bosco di Corniglio, 17 ottobre 1944) è stato un partigiano italiano, Medaglia d'argento al valor militare.

Nacque da una famiglia della nobiltà sarzanese. Non volendo che fosse privilegiato rispetto ai suoi coetanei meno abbienti, venne fatto studiare nelle scuole pubbliche, dove si fece molti amici anche tra i figli dei suoi mezzadri e degli operai delle sue fattorie.

Di idee schiettamente democratiche, all'età di 21 anni scelse di unirsi alle forze partigiane attive sui monti dell'appennino tosco-emiliano. Col nome di battaglia Penola fu addetto dapprima a compiti di staffetta tra le varie unità partigiane della Val Parma e della Val d'Enza. In seguito fu nominato ufficiale di collegamento.

Un mattino del 17 ottobre 1944 Penola si trovava presso il Comando Unico dell'alta Val Parma, aqquartierato a Bosco di Corniglio, nelle vicinanze del Lago Santo. Un numeroso gruppo di soldati tedeschi, partiti dal passo del Cirone, raggiunse Bosco di Corniglio per un rastrellamento. Molti abitanti e partigiani, di fronte a forze soverchianti, cercarono di mettersi in salvo con la fuga, ma egli rimase asserragliato, armato di tutto punto, in una stanza dell'albergo Ghirardini, nei pressi del Comando Unico della Val Parma. Tenne testa per diverse ore alle SS che sparavano all'impazzata contro le finestre dell'albergo, rispondendo al fuoco col suo fucile mitragliatore. Quando esaurì le munizioni una pallottola tedesca lo colpì al capo, ponendo fine alla sua eroica vita.

Nello stesso giorno caddero il comandante delle forze partigiane della Val Parma, Giacomo di Crollalanza (il mitico "Pablo") e i partigiani Enzo Gandolfi, Domenico Gervasi e Settimio Manenti.

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Notizie e contestualizzazione storica:
Giuseppe Picedi Benettini, nato il 28 gennaio 1923, è stato un partigiano italiano. La sua famiglia apparteneva alla nobiltà sarzanese- arcolana. Nonostante le sue nobili origini, frequentò le scuole pubbliche, visto che la sua famiglia preferì che non fosse agevolato rispetto ai suoi coetanei meno benestanti. Studiò Ingegneria all’Università di Pisa.
Nel Marzo del 1944, all’età di 21 anni, si unì alle bande partigiane che operavano sull'appennino tosco-emiliano, assumendo il nome di battaglia “Penola".
Tra i mesi di maggio e giugno dello stesso anno assieme ad altri partigiani arcolani prese parte a numerose operazioni di sabotaggio condotte ai danni delle colonne tedesche in transito sul passo della Cisa, nel parmense. Divenuto ufficiale di collegamento del Comando Unico Parmense, venne sorpreso con i suoi compagni nei pressi di Bosco di Corniglio (PR) da uno schieramento di 150 soldati tedeschi, impegnati nel rastrellamento della zona. Asserragliato all'interno di una stanza dell'albergo Ghirardini, dopo una strenua lotta contro i nemici, trovò la morte assieme a undici compagni il 17 ottobre del 1944.
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Nato a Sarzana il 28 gennaio 1923 da
una nobile e antica famiglia arcolano-sarzanese, studente universitario di
Ingegneria, aderisce alla Resistenza già nel
marzo 1944 e assume il nome di battaglia
"Penola".
Nel maggio-giugno dello stesso anno,
mentre altri arcolani come lui stanno
combattendo per liberare le valli del Ceno e
del Taro, "Penola" partecipa a numerosi
sabotaggi nel fondo valle fra Borgotaro e
Fornovo e contro autocolonne naziste in
transito sulla Cisa.
Nel corso del rastrellamento nazifascista
dei primi di luglio 1944, che investe una
significativa area del territorio spezzino,
massese e parmense, Giuseppe Picedi Benettini si trova a Pracchiola, in provincia di
Parma, alle falde del monte Orsaro, al
comando di un distaccamento della II Brigata
partigiana "Julia".
Diventato successivamente ufficiale di collegamento del Comando Unico
Parmense, che ha sede a Bosco di Corniglio (PR), viene sorpreso con i suoi
compagni (in tutto sono undici) in una giornata di nebbia e pioggia, da una
colonna di 150 tedeschi provenienti da Berceto.
I partigiani si difendono valorosamente ma devono soccombere.
Muore così il 17 ottobre 1944 Giuseppe Picedi-Benettini.
Insieme a "Penola" rimangono uccisi il comandante Giacomo di Crollalanza
"Pablo", il comandante della piazza di Parma, Gino Menconi "Renzo" e tre
partigiani di guardia. Fra i sopravvissuti è Franco Franchini "Franco".
Giuseppe Picedi-Benettini è ricordato anche da una lapide a villa "Il Chioso",
Baccano (Arcola-SP), da una via sempre ad Arcola e da una piazza a Lerici

https://memo.anpi.it/monumenti/1923/monumento-al-comando-unico-dell...